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domenica 2 agosto 2020

Il Romanzo Giallo



L'Origine del termine "Giallo"

Il termine giallo trae origine dalla collana italiana sorta nel 1929 per iniziativa di Lorenzo Montano e dell'editore Arnoldo Mondadori. 
In Francia il termine più usato è roman policier da cui l'italiano romanzo poliziesco. 
Gli anglosassoni indicano con detective novel il romanzo basato su un'indagine poliziesca. 
Mistery è  più generalmente la narrativa ancora ancorata alla progressiva chiarificazione di un mistero iniziale. 
Whodonit (contrazione di Who done it?) è  un neologismo americano creato per indicare quel tipo particolare di giallo il cui maggiore interesse consiste nello scoprire l'identità del colpevole. 
Thriller si adopera in Gran Bretagna per definire un giallo in cui sia predominante la tensione. 
Suspence è più in genere il giallo contraddistinto dall'angoscia. 
In anni recenti si sono definiti crime novels i polizieschi dove la chiave per risolvere il mistero è di natura psicologica. In Germania si parla sia di detektivliteratur che di kriminalroman.

Che cos'è il "Giallo?"

Per definire quei libri che si accostano alla letteratura vera e propria i francesi hanno coniato il felice termine di "paraliterature". Il lettore del romanzo popolare è un complice passivo dell'autore: egli sa quel che deve attendersi dal libro che ha in mano, pigramente si affida ad un meccanismo prevedibile, anzi scontato. E' proprio quanto non avviene per il lettore di romanzi polizieschi, il quale non può essere passivo e trae il suo piacere dallo stabilire nei confronti dell'autore un rapporto d'intelligenza dialettica. Nel giallo regna l'imprevedibilità.
Cos'è allora il romanzo poliziesco?
E' la narrazione di un mistero criminale volta ad individuare del delitto in oggetto, chi l'ha commesso, come l'ha commesso, perchè l'ha commesso e quando. 
<< Il romanzo poliziesco ha come argomento il pensiero logico ed esige che il lettore ragioni logicamente. >> (Berthold Brecht)
L'investigatore applica al mistero un metodo di indagine, coerentemente al quale perviene alla soluzione. L'autore del romanzo, quindi,percorre contemporaneamente due strade, l'una interna, e conosciuta da lui solo,che è la strada della verità, l'altra, la sola prospettata al lettore, che è quella dell'apparenza. Tali strade sono convergenti e nell'ultima pagina il velo dell'apparenza grazie all'indagine, sarà del tutto squarciato a favore del piano della realtà.
La costruzione dell'arco narrativo, la disposizione della materia, la presentazione dei personaggi,l'uso stesso delle parole così come l'articolazione della frase devono tener conto di questo progetto d'indagine nei confronti del lettore ed insieme devono, correttamente penetrati dal medesimo lettore, consentirgli di giungere anch'egli alla definitiva chiarificazione del mistero. 
Il giallo ristabilisce l'ordine dopo la confusione provocata dal delitto, accetta la verità d'un fatto sotto la coltre delle apparenze, ma non supera i limiti di ciò che è conoscibile nella sfera del quotidiano. Nel giallo non le azioni vengono fatte derivare dai caratteri ma i caratteri dalle azioni.

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