"Dowton is a great house, Mr Bates, and the Crawley are a great family.
We live by certain standards and those standards can at first seem daunting"
(Dowton Abbey, st.1)
Con il successo della serie britannica "Downton Abbey" l'interesse per le country house si è riacceso tanto da diventare mete turistiche d'eccellenza. Ma cos'erano le country house? e qual era il loro valore sociale ed economico?
La Country house è una villa solitamente di grandi dimensioni, costruita in campagna, che per quasi 800 anni ha consentito lo sviluppo architettonico, sociale, economico e culturale dell'Inghilterra.
La campagna rappresentava il luogo ideale nel quale l'aristocrazia poteva vivere circondata dal lusso e dalla ricchezza. Già a partire dal Medioevo cominciavano a spuntare le prime Manor houses, abitazioni dei feudatari e latifondisti ed avevano l'aspetto di manieri molto semplici spesso circondati da mura o fossati.
La volontà di rendere visibile la propria condizione privilegiata si manifestò sotto la dinastia dei Tudor, creando i presupposti per la creazione delle country house.
Il processo fu favorito dalla politica di dissoluzione dei monasteri, delle abbazie e dei prioriati attuata da Enrico VIII nel 1536.
La riconversione degli edifici ecclesiastici in ville private, in cui far risiedere i nobili vicini alla Corona aveva motivazioni fortemente economiche. Non tutte le abitazioni di campagna erano di origine religiosa, alcune infatti nascevano su vecchi castelli. Il termine castello venne adottato anche da residenze che non avevano un passato da castello. E' il caso di Highclere Castle (noto ai più come Dowton Abbey), che deve il suo nome a Sir Charles Barrey, che progettò l'edificio riprendendo le forme di un castello italiano nella prima metà dell'Ottocento.
Dal tardo Cinquecento le country house, per la prima volta, si collocavano su spazi aperti e non su qualcosa di già costruito. Ma è in epoca georgiana che conobbero il loro più grande sviluppo: divennero più grandi di dimensione per esprimere la grandezza e le ambizioni della famiglia di latifondisti a cui appartenevano. I Lord costellarono la campagna inglese di dimore in cui poter condurre una vita fatta di agi, comodità e lusso ma anche di cultura. Nell'800 con lo spostamento degli interessi economici dalle campagne alle città, i lord continuarono a possedere una dimora in campagna come luogo di riposo, nonostante trascorressero più tempo in città.
Londra rappresentava il luogo in cui stringere amicizie, partecipare alla vita sociale e conoscere le tendenze della moda, dell'arte e dell'architettura. Possedere una Country house per gli aristocratici era un sottolineare il proprio status sociale. Per far ciò i Lord bonificarono paludi, costruirono borghi, villaggi, case coloniche e cottages, scavato miniere, canali e ferrovie.
Con la morte della regina Vittoria nel 1901 e il processo di industrializzazione della società inglese si avviò uno smembramento della proprietà rurale e con esso il declino della country house. Il simbolo dello status all'interno di una società classista stava cambiando.
Se prima del conflitto mondiale del 1915-18 la campagna e l'agricoltura supportavano ancora il settore economico e politico nazionale, subito dopo gli stessi cominciarono a non rivestire più quel ruolo sociale. Molte dimore di campagna furono vendute. Coloro che, invece, si ostinarono a ricoprire l'immagine e la posizione sociale che erano abituati per molto tempo a fare, si videro costretti ad abbandonare o a demolire la propria country house, sommersi dai debiti.
Tutto ciò avvenne tra il 1926-40 e 1946-65, mentre durante i conflitti mondiali le country house furono impiegate come ospedali militari o convalescenziari.
Nonostante tutto molte country house sono riuscite a sopravvivere grazie alla caparbietà di un'aristocrazia che non ha rinunciato alla sua identità. Sono queste famiglie che hanno reso le residenze di campagna congelate nel tempo tanto da diventare una fonte di attrattiva turistica.
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