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Stonehenge |
L’Inghilterra non è sempre stata un’isola. Lo divenne solo
dopo l’ultima glaciazione, quando l’innalzamento della temperatura e lo
scioglimento dei ghiacci fece affiorare un lembo di terra, che ora si trova
nella zona compresa tra il North Sea e English Channel. Tuttavia la glaciazione
fu intervallata da periodi di scioglimento dei ghiacci, tanto che, nuovi studi
datano le prime tracce di presenza umana intorno a 700.000 anni fa con l’Homo
Heidelbergensis.
L’uomo moderno mise piede su suolo inglese intorno al 30.000
a.C. ma fu fermato da una successiva ondata di gelo, che rese la Gran Bretagna
inospitale.
Quando, intorno al 10.000 a.C., il periodo della glaciazione
si concluse definitivamente, l’Inghilterra fu abitata da piccoli gruppi di
cacciatori e pescatori.
GLI IBERICI
A partire dal 5000 a.C. essa divenne un’isola dove
cominciarono a svilupparsi foreste e folta vegetazione tanto che intorno al
3000 a.c. fu invasa da una popolazione proveniente dalla penisola Iberica e si
insediò nella parte occidentale dell’Inghilterra e Irlanda, dalla Cornovaglia
alle coste sud-occidentali. Fu la prima delle svariate invasioni prima
dell’arrivo dei romani nel 55 a.C.
Gli Iberici erano dediti all'agricoltura ed
alla lavorazione del metallo, presente soprattutto nel territorio della
Cornovaglia.
Traccia dell’invasione iberica è Stonehenge, sito composto da un
insieme circolare di grosse pietre talvolta sormontate da elementi orizzontali.
Sullo scopo di tale edificazione esistono svariate teorie, tra cui quella che
il sito rappresentasse una sorta di tempio in cui si recavano i capi tribù
provenienti da tutta l’Inghilterra.
I BEAKER
Intorno al 2400 a.C. un nuovo popolo approdò nel sudest
della Britannia dall’Europa, con eccezionali capacità militari e molto abili
nella lavorazione del metallo.

I Beaker portarono dall'Europa cereali ed orzo.
Probabilmente essi parlavano l’Indo-europeo e cominciarono a lavorare il
bronzo, che gradualmente si sostituì alla pietra. Stonehenge rimase tuttavia
fulcro della società sino al 1300 a.C, quando la natura fortemente agricola
della popolazione portò alla costruzione di villaggi fortificati sulle colline,
facendone perdere lustro. Durante questo periodo il potere politico ed
economico si spostò nella valle del Tamigi e nel sud-est della Britannia.
I CELTI
Intorno al 700 a.C. un altro gruppo di persone arrivò in
Inghilterra: i Celti.
Essi provenivano dal centro Europa e dalla parte meridionale
della Russia. Essi erano tecnicamente avanzati, sapevano lavorare il ferro e
forgiavano armi. Si stanziarono dapprima in Gallia, Irlanda e Cornovaglia sino ad
arrivare a controllare tutte le pianure inglesi. I celti erano organizzati in
tribù e il loro capo veniva scelto o attraverso uno scontro tra i pretendenti o
da un’elezione. Continuarono lo sviluppo dell’agricoltura alla quale diedero
maggior fermento grazie alla loro abilità nella lavorazione del metallo; le
fortezze erette sulle colline diventarono “towns” (villaggi) ospitando
abitazioni e diventando i centri economici delle tribù.
I Celti inoltre fecero del commercio un’importante abilità politica
e sociale: l’attività commerciale più importante fu quella con il centro Europa
attraverso il Tamigi e a Nord con il fiume Forth in Scozia.
Particolare importanza nella società celtica era data ai
Druidi, i quali sebbene non sapessero né scrivere né leggere possedevano memoria
di tutte le tecniche religiose, leggi tribali, storia e medicina e tutta la
conoscenza necessaria alla società. Non avevano templi ma i Druidi di ogni tribù
si incontravano una volta l’anno ai piedi di alberi sacri ai quali offrivano
sacrifici non facendo eccezione per quelli umani. Il ruolo delle donne per la
società celtica era importante tanto che rimangono tracce di Boadicea
(Boudicca) che divenne regina alla morte del marito e che, dall’aspetto
terrificante e dal carattere mascolino, combatté contro i Romani spingendosi
verso Londra prima di essere uccisa.
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Maiden castle, Dorset, una delle più grandi fortezze celtiche |
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Boudicca, temeraria regina celtica |
Nel 55 a.C. Giulio Cesare si spinse verso le coste inglesi,
al fine di poter espandere i confini dell’impero e di poter avere degli avamposti,
ma fu solo nel 43 a.C. che i romani occuparono la Britannia.
Si trovarono difronte
ad un territorio fortemente diviso abitato da varie tribù celtiche ed ebbero non poche difficoltà nell'annettere i territori della Scozia e della Gallia,
tanto che l’Imperatore Adriano fu costretto ad erigere un muro nel 121 d.C. per
difendere la Britannia inglese dalla Scozia.
I romani portarono con sé i loro
usi e costumi costruendo città, strade, introducendo scrittura e lettura, i
loro riti religiosi e rendendo Londra un importante centro commerciale. Un enorme
cambiamento introdotto da i Romani fu quello di costruire delle ville in cui i
ricchi si trasferivano e in cui ci si dedicava all'agricoltura.
Le truppe romane vennero richiamate in Italia nel 410 d.C.
lasciando la popolazione preda degli invasori da Nord-Est.
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il Vallo di Adriano |
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